Arrivati a questo punto, dopo tanto aver parlato del giardino come spazio da vivere, da favorire, da valorizzare, diamo voce ad una domanda. E' uno spzio sicuro, controllato, garantito al pari di quantoi bambini sono dentro le mura della scuola?
Qualcuno potrebbe obiettare: ma perche parlare alla fine di quelo che dovrebbe essere invece il punto di partenza?
In realtà è così, solo che questo luno percorso abbiamo fatto nostra quest'idea di sicurezza che si accompagna a una certa idea d'uso del giardino.
Anzi, sicurezza e opportunità viaggiano insieme, perche:
-se si accetta il fatto che i bambinimettono le mani nei posti più naturali (nella terra, ni cespugli, nella siepe) per vedere, osservare, toccare tanto più è necessariopresidiare quegli stessi posti ed essere certi che non vi siano spiacevoli sorprese;
-se si accolgono gli exploit dei bambini all'aperto o anche semplicemente il fatto che possono mettersi alla prova, misurarsi, provarsi, superarsi per scoprire fino a che punto riescono a spingersi bisogna avere un chiaro qual è il margine di rischio accettabile.
E tanto più questo è condiviso, anche con i genitori, tanto meno è allarmante;
-se si mette in conto che il giardino è tereno di tante asperienze, bisogna anche sapere cosa si va a fare fuori.
Molti aspetti legati alla sicurezza dei bambini risiedono già a monte:
- nel mondo in cui l'intero spazio esterno è pensato e allestito con la dovuta attenzione per ogni zona, ai "confini" tra l'una e l'altra, a quanto spazio ciascuna di loro richiede attorno per il tipo di gioco proposto;
-nella scelta delle attrezzature rigorosamente a norma, tenendo presente la "presa" che hanno sui bambini e l'uso che loro ne possono fare anche in relazione all'età. Le attrezzzature sono infatti lo spunto dei grandi movimenti: ruzzolare, dondolare, girare, arrampicarsi aspetti che affascinano i bambini più grandi ma che possono intimorire quelli più piccoli;
- negli accorgimenti preventivi, quali ad esempio la suddivisione dello spazio in aree, inzone racconte o protette per i bambini più piccoli.
Ci sono poi gesti di cura che rendono il girdino spazio vivibile a 360°. Oltre ai periodici interventi di manutenzione volti a tenere lo spazio sicuro, c'è il controlo giornaliero da parte del personale ausiliario o da chi precede ogni uscita: fà un po da apripista conloscopo di verificare che tuto sia apposto e che vi siano oggetti di dubbia natura.
C'è lo sguardo di chi stà fuori con i bambini: costante, ma non intrusivo, allenato a riconoscere ciò che per i bambini può diventare un potenziale pericolo.
Qualcuno potrebbe obiettare: ma perche parlare alla fine di quelo che dovrebbe essere invece il punto di partenza?
In realtà è così, solo che questo luno percorso abbiamo fatto nostra quest'idea di sicurezza che si accompagna a una certa idea d'uso del giardino.
Anzi, sicurezza e opportunità viaggiano insieme, perche:
-se si accetta il fatto che i bambinimettono le mani nei posti più naturali (nella terra, ni cespugli, nella siepe) per vedere, osservare, toccare tanto più è necessariopresidiare quegli stessi posti ed essere certi che non vi siano spiacevoli sorprese;
-se si accolgono gli exploit dei bambini all'aperto o anche semplicemente il fatto che possono mettersi alla prova, misurarsi, provarsi, superarsi per scoprire fino a che punto riescono a spingersi bisogna avere un chiaro qual è il margine di rischio accettabile.
E tanto più questo è condiviso, anche con i genitori, tanto meno è allarmante;
-se si mette in conto che il giardino è tereno di tante asperienze, bisogna anche sapere cosa si va a fare fuori.
Molti aspetti legati alla sicurezza dei bambini risiedono già a monte:
- nel mondo in cui l'intero spazio esterno è pensato e allestito con la dovuta attenzione per ogni zona, ai "confini" tra l'una e l'altra, a quanto spazio ciascuna di loro richiede attorno per il tipo di gioco proposto;
-nella scelta delle attrezzature rigorosamente a norma, tenendo presente la "presa" che hanno sui bambini e l'uso che loro ne possono fare anche in relazione all'età. Le attrezzzature sono infatti lo spunto dei grandi movimenti: ruzzolare, dondolare, girare, arrampicarsi aspetti che affascinano i bambini più grandi ma che possono intimorire quelli più piccoli;
- negli accorgimenti preventivi, quali ad esempio la suddivisione dello spazio in aree, inzone racconte o protette per i bambini più piccoli.
Ci sono poi gesti di cura che rendono il girdino spazio vivibile a 360°. Oltre ai periodici interventi di manutenzione volti a tenere lo spazio sicuro, c'è il controlo giornaliero da parte del personale ausiliario o da chi precede ogni uscita: fà un po da apripista conloscopo di verificare che tuto sia apposto e che vi siano oggetti di dubbia natura.
C'è lo sguardo di chi stà fuori con i bambini: costante, ma non intrusivo, allenato a riconoscere ciò che per i bambini può diventare un potenziale pericolo.
2 commenti:
E' molto importante che i bambini capiscano fin da piccoli l'importanza delle regole e devono farlo già cominciando dalle piccole cose. Bisogna spiegare ai bambini come devono stare fuori, quali comportamenti devono tenere, di cosa si può fare in modo che loro stessi imparino a regolare le azioni.
Non so se siete a conoscenza che prendendo spunto dal decreto legislaivo 626/94 - normativa in materia di sicurezza e salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro - sono nati nelle scuole molti progetti che coinvolgono i bambini in vere e proprie simulazioni. Una delle più entusiasmanti è quella che mette in atto una fuga in caso d'incendio e quando partecipano anche i pompieri è proprio un avventura!!! I questo caso si finisce ovviamente in giardino, il posto sicuro dove raccogliersi. Una o due volte all'anno queste cosidette prove diventano un gioco diverso dal solito, che porta dentro di sè un valore in più: quello di far crescere nei bambini una cultura più ampia della sicurezza.
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