Per chiudere il cerchio di una riflessione partita dagli spazi interni ora iniziamo a parlare degli spazi esterni.
Quello che stiamo affrontando è un percorso di continuità perchè il dentro e il fuori sono ambienti diversi, ma complementari, che fanno entrambi parte dell'esperienza di un bambino.Lo spazio esterno ha caratteristiche particolari: è lo spazio dei grandi ritovi e dei piccoli rifugi; della libertà e del limite, del fare gruppo con tanti e dell'incontro isolato con l'amico preferito. E' lo spazio che ha il fascino del mutamento: quello creato dalla natura con i colori e le luci che cambiano nei giorni e nelle stagioni e quello che nasce dai bambini con il loro giocare.
E' un luogo di esperienza, di incontri, di ricerca e di creazione, dentro le proposte e con le attrezzature.
Voglio portare perciò un idea di spazio esterno come qualcosa di più della semplice zona ricreativa, dove il bambino passa qualche momento della giornata per svagarsi.
L'ottica è superare la visione del giardino come luogo alternativo allo stare al chiuso e di disimpegno rispetto alle attività più strutturate. Il mio sguardo vuole cogliere le tante occasioni per cui si va all'aperto: per toccare, odorare, osservare, sentire, ascoltare, muoversi. Situazioni che a loro volta possono svilupparsi in attività sensoriali, scientifiche, manipolative, motorie.
Nelo spazio esterno siamo abituati a vedere organizzate attività importanti, feste o iniziative con precise finalità da raggiungerle; qui cercherò di osservare le attività del quotidiano. Quelle in cui un bambino trova motivo pe guardarsi attorno, quelle che sono fonte di scoperte non programmate, di relazioni con gli amici tutte da conquistare.
Quello che stiamo affrontando è un percorso di continuità perchè il dentro e il fuori sono ambienti diversi, ma complementari, che fanno entrambi parte dell'esperienza di un bambino.Lo spazio esterno ha caratteristiche particolari: è lo spazio dei grandi ritovi e dei piccoli rifugi; della libertà e del limite, del fare gruppo con tanti e dell'incontro isolato con l'amico preferito. E' lo spazio che ha il fascino del mutamento: quello creato dalla natura con i colori e le luci che cambiano nei giorni e nelle stagioni e quello che nasce dai bambini con il loro giocare.
E' un luogo di esperienza, di incontri, di ricerca e di creazione, dentro le proposte e con le attrezzature.
Voglio portare perciò un idea di spazio esterno come qualcosa di più della semplice zona ricreativa, dove il bambino passa qualche momento della giornata per svagarsi.
L'ottica è superare la visione del giardino come luogo alternativo allo stare al chiuso e di disimpegno rispetto alle attività più strutturate. Il mio sguardo vuole cogliere le tante occasioni per cui si va all'aperto: per toccare, odorare, osservare, sentire, ascoltare, muoversi. Situazioni che a loro volta possono svilupparsi in attività sensoriali, scientifiche, manipolative, motorie.
Nelo spazio esterno siamo abituati a vedere organizzate attività importanti, feste o iniziative con precise finalità da raggiungerle; qui cercherò di osservare le attività del quotidiano. Quelle in cui un bambino trova motivo pe guardarsi attorno, quelle che sono fonte di scoperte non programmate, di relazioni con gli amici tutte da conquistare.
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