L'esperienza motoria per un bambino di scuola dell'infanzia è conoscenza, percezione, organizzazione, scoperta di sè; spesso è il modo primario con cui vengono proposte ai bambini le attività, facendoli agire, per dopo riflettere, pensare; insomma, espandere il campo. Lo spazio del movimento accoglie tutto questo e consente di organizzare in un progetto anche le azioni più spontanee dei bambini.
E' allora uno spazio a più facce dove:
- sperimentare concretamente esperienze che diventano poi verbali, con il racconto di quanto vissuto; grafiche, con il disegno che ricorda quanto avvenuto; cognitive, nel ricostruire i diversi passaggi, simboliche nell'associare segni ad azioni;
- fare propri concetti spaziali, racchiusi in azioni come: saltare da una grande torre, prima costruita mettendo l'uno sopra l'altro glioggetti scelti, arrampicarsi su una rete diventata una montagna impossibile, rotolare su materassi ondulati , strisciare sotto panchine accostate o percorrere in equilibrio un asse che fa da ponte;
-provare l'infinita gamma delle espressioni corporee, accompagnati dalla musica o da oggetti, che ritmano o ispirano il movimento nelle forme inconsuete.
facendo uso del corpo si sciolgono anche le inibizioni, e ciò che a volte un bambino non riesce a dire, riesce a fare. Anche una semplice azione mimata, come camminare, può diventare un ricco copione: camminare arrabbiati, camminare stanchi, camminare in salita, camminare al buio...
-rispondere al bisogno più normale di un bambino di muoversi "senza confini". Più facilmente, rispetto ad altri spazi della scuola, lo spazio del movimento può così liberarsi dalla sua consueta organizzazione e diventare uno uno spazio ampio che accoglie l'esperienza libera del movimento come importanete occasione esplorativa pe ri bambini, se accompagnata da adulti che ne sanno tenere la fila.
E' allora uno spazio a più facce dove:
- sperimentare concretamente esperienze che diventano poi verbali, con il racconto di quanto vissuto; grafiche, con il disegno che ricorda quanto avvenuto; cognitive, nel ricostruire i diversi passaggi, simboliche nell'associare segni ad azioni;
- fare propri concetti spaziali, racchiusi in azioni come: saltare da una grande torre, prima costruita mettendo l'uno sopra l'altro glioggetti scelti, arrampicarsi su una rete diventata una montagna impossibile, rotolare su materassi ondulati , strisciare sotto panchine accostate o percorrere in equilibrio un asse che fa da ponte;
-provare l'infinita gamma delle espressioni corporee, accompagnati dalla musica o da oggetti, che ritmano o ispirano il movimento nelle forme inconsuete.
facendo uso del corpo si sciolgono anche le inibizioni, e ciò che a volte un bambino non riesce a dire, riesce a fare. Anche una semplice azione mimata, come camminare, può diventare un ricco copione: camminare arrabbiati, camminare stanchi, camminare in salita, camminare al buio...
-rispondere al bisogno più normale di un bambino di muoversi "senza confini". Più facilmente, rispetto ad altri spazi della scuola, lo spazio del movimento può così liberarsi dalla sua consueta organizzazione e diventare uno uno spazio ampio che accoglie l'esperienza libera del movimento come importanete occasione esplorativa pe ri bambini, se accompagnata da adulti che ne sanno tenere la fila.
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