Nella bella stagione è ovviamente lo spazio preferito a tutto il resto. Accade, di solito, all'inizio della suola, quano stare fuori significa darsi il tempo per entrare in confidenza con l'ambiente. Ma anche dopo, nel lungo inverno, non appena le condizioni lo rendono possibile si allungano oi tempi all'aperto. Verso al fine dell'anno scolastico ci si trasferisce quasi fuori, con "armi e bagagli", trascorrendovi gran parte della giornata, volte anche pasto compreso...con quel sapore inconfondibile di scampagnata.
Poter uscire dà alla giornata un tocco diverso. Cambia l'umore stesso dei bambini: si vede la loro vitalità alla quale il giardino offre non tanto sfogo, bensì uno spazio dove meglio si può investire l'energia in progetti costruttivi.ùlo spazio esternoè più grande e agibilie: c'è il posto per smistarsi, c'è una varietà di materiali diversi che riduce anche i possibili fattori di contesa tra i bambini.
Il tempo è più esteso, dilatato, perfino i passaggi da una cosa all'altra sono più sfumati. Non a caso certe regole fuori si alentano un pò: il vocio stesso dei bambini appare meno disturbante, non c'è sempre necessità di contenere i toni.
Il giardino può esere ancora uno spazio che accompagna giorno dopo giorno la scuola, là dove i genitori e insegnanti insieme trovano un senso comune a questa prospettiva è più facile che il giardino possa diventare teritorio da vivere nelle diverse stagionie non solo una toccata e fuga.
Per vedere se è così freddo, come sembra, non resta che accertarsi di persona e molti termometri appesi all'esterno aiutano a dipanare il dubbio se uscire o no, e nel caso per quanto tempo rimanervi.
In fondo, ben attrezzati e coperti, nelle zone più accessibili o riparate e con la dovuta attenzione ai fattori ambientali, anche un giardino d'inverno conserva il suo fascino.
Quanti pupazzi di neve, ad esempio, si trovano in giro addobbati e vestiti come fossero amici a cui far visita.
E poi, le ragioni per andare fuori sono tante. Per fare esperimenti nei panni di piccoli scienziati bisogna pur mettere il naso dentro i fenomeni .
Anche un'uscita di tanto in tanto per "occuparsi" del giardino ha il suo valore, se fatta in un certo modo: è un prendersi a cuore lo spazio. Tenere in ordine, dare una sistemata, verificare che niente sia guastato sono piccoli gesti di cura che fanno nascere stteggiamenti più rispettosi verso la natura. Inaspettatamente, anche queste azioni sono fonte di piacere per i bambini.
C'è inoltre, quel tipo di uscita che ha proprio un valore esplorativo, in giardino come nei pressi della scuola: si esce per andare a veder quella particolare cosa di cui si stà parlando, per una passeggiata distensiva ma anche di perlustrazione dell'ambiente, ritornando a scuola "caricati" di cose o ispirati per qualche particolare creazione.
Molte di più possono essere le occasioni se si pensano gli esterni come una sorta di laboratorio perenne che offre materiali preziosi alla crescita: intellettiva, percettiva, affettiva, emotiva, estetica....
Poter uscire dà alla giornata un tocco diverso. Cambia l'umore stesso dei bambini: si vede la loro vitalità alla quale il giardino offre non tanto sfogo, bensì uno spazio dove meglio si può investire l'energia in progetti costruttivi.ùlo spazio esternoè più grande e agibilie: c'è il posto per smistarsi, c'è una varietà di materiali diversi che riduce anche i possibili fattori di contesa tra i bambini.
Il tempo è più esteso, dilatato, perfino i passaggi da una cosa all'altra sono più sfumati. Non a caso certe regole fuori si alentano un pò: il vocio stesso dei bambini appare meno disturbante, non c'è sempre necessità di contenere i toni.
Il giardino può esere ancora uno spazio che accompagna giorno dopo giorno la scuola, là dove i genitori e insegnanti insieme trovano un senso comune a questa prospettiva è più facile che il giardino possa diventare teritorio da vivere nelle diverse stagionie non solo una toccata e fuga.
Per vedere se è così freddo, come sembra, non resta che accertarsi di persona e molti termometri appesi all'esterno aiutano a dipanare il dubbio se uscire o no, e nel caso per quanto tempo rimanervi.
In fondo, ben attrezzati e coperti, nelle zone più accessibili o riparate e con la dovuta attenzione ai fattori ambientali, anche un giardino d'inverno conserva il suo fascino.
Quanti pupazzi di neve, ad esempio, si trovano in giro addobbati e vestiti come fossero amici a cui far visita.
E poi, le ragioni per andare fuori sono tante. Per fare esperimenti nei panni di piccoli scienziati bisogna pur mettere il naso dentro i fenomeni .
Anche un'uscita di tanto in tanto per "occuparsi" del giardino ha il suo valore, se fatta in un certo modo: è un prendersi a cuore lo spazio. Tenere in ordine, dare una sistemata, verificare che niente sia guastato sono piccoli gesti di cura che fanno nascere stteggiamenti più rispettosi verso la natura. Inaspettatamente, anche queste azioni sono fonte di piacere per i bambini.
C'è inoltre, quel tipo di uscita che ha proprio un valore esplorativo, in giardino come nei pressi della scuola: si esce per andare a veder quella particolare cosa di cui si stà parlando, per una passeggiata distensiva ma anche di perlustrazione dell'ambiente, ritornando a scuola "caricati" di cose o ispirati per qualche particolare creazione.
Molte di più possono essere le occasioni se si pensano gli esterni come una sorta di laboratorio perenne che offre materiali preziosi alla crescita: intellettiva, percettiva, affettiva, emotiva, estetica....
1 commento:
Dal mio punto di vista il giardino entra prepotentemente nella programmazione della scuola. Lo si pensa come spazio di interesse pe ri bambini, ci si impegna per renderlo un ambiente sicuro, sempre accompagnato dalla presenza degli adulti che preventivamente si accertano che tutto sia apposto. E' molto bello cercare di dare un tocco di confort in piu: l'ombrellone per il sole quando picchi forte, le panchine a sedere, i tavoli nei punti più protetti.
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