Non passano di certo inosservate quelle grandi attrezzature da giardino come l’altalena, lo scivolo, la giostra. Ci siamo abituati a vederle al punto da identificare con esse il gioco all’aperto dei bambini; pensiamo che assorbano interamente l’attenzione, che siano la fonte vera del divertimento. Sono sicure, a norma, disposte bene pensando a tempi e modi d’uso a seconda dell’età dei bambini: questo rende tutti più tranquilli.
L’attrattiva che hanno è innegabile anche se, spesso, il “fascino” viene da latro che non dal solo uso ripetitivo e a volte monotono. Vediamole, una a una.
Salire sullo scivolo è un’avventura per i bambini: tenendosi ben stretti si spingono verso il fuori, ma addirittura il gioco è aiutarsi con una mano sola. Tra uno scalino e l’altro spiano dal buco in mezzo . Arrivati sul pianerottolo in cima si trattengono un po’ prima di scendere per scambiare una parole con il compagno dalla voce che esplode. Per i più piccoli, che della discesa hanno un po’ di timore, c’è sempre la mano dell’adulto.
L’altalena è il movimento che si fa dolce, quasi a lasciarsi andare o deciso a toccare il cielo. “Più forte, più forte!!!” è infatti la richiesta dei bambini , catturati da quella sensazione di libertà e di sguardo sul mondo in movimento.
Il “bello” è alternarsi, fare a turno tra chi spinge e chi sta su anche se questo richiede di fidarsi; il segreto, allora, è trovare il ritmo giusto, quello accettabile per ciascuno perche magari la paura di cadere sale all’improvviso. A volte, sul seggiolino dell’altalena viene perfino messo a sedere il bambolotto preferito, facendo finta di addormentarlo come fanno i grandi.
La giostra: è rotare e ruotare. Ciò che prende i bambini è quel vedersi girare le cose intorno, l’una dietro l’altra, più o meno veloci a seconda del giro. Ma appena scesi il gioco si fa ancora più divertente: si finge di non reggersi in piedi, di cadere a terra o di cadere vicino, l’uno sopra l’altro. Si scatenano le risate e prima di rialzarsi ne passa di tempo.
Ci sono momenti , poi, in cui l’oggetto in sé passa in secondo piano per lasciare spazio alle variazioni realizzate dai bambini. La giostra diventa ancora il posto dove raccogliersi in gruppo per conservare: quanti racconti lasciati al “vento”… quante piccole confidenze …
Lo scivolo è anche il rifugio improvvisato con due teli appena, dove ci si nasconde per non farsi scoprire. Quella buca d’atterraggio che si forma sul davanti al calpestino è l’ideale per versarvi l’acqua. Ci vuole un attimo anche a trasformare l’altalena in tavolino per il disegno. E tutto è molto più intrigante se vicino c’è un adulto che sta al gioco e ci mette del suo.
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