Neppure in giardino si smorza la voglia dei bambini di disegnare. La richiesta è spesso accompagnata da un coro di "anch'io" e in breve tempo ci si organizza: un tavolo al riparo di una tettoia o al fresco di un ombrellone diventa ben presto un atelier di pittura, con fogli e strumenti adatti; occorre mettersi d'accordo per distribuirsi lo spazio disponibile e stare soprattutto attenti che il tutto non voli via.
I più piccoli, in queste occasioni, si lasciano affascinare dall'intraprendenza dei più grandi che, calati nel ruolo di maestri, insegnano loro a "scrivere". E i piccoli imparano, non tanto a scrivere, perché c'è tempo per questo, ma a condividere le cose e a fare insieme.
Ci sono altri modi di disegnare molto amati dai bambini, che trovano nel giardino un luogo privilegiato. Senza fogli, senza pennarelli o pennelli. Con la terra al posto della carta, con il rametto o un sasso appuntito al posto della matita. Suscita curiosità questo modo di disegnare: invece di mettere si toglie, si incide, si graffia.
Talvolta il disegno nasce dal caso, guardando un’impronta lasciata sulla terra o un segno tracciato con le dita sulla polvere, poi diventa scoperta di alcuni e ben presto patrimonio comune. Qualche bambino contorna poi il proprio graffio con un segno più deciso, come una cornice che delimita il “suo” spazio.
Sono spunti preziosi che gli insegnanti colgono nel quotidiano lavoro con i bambini e traducono in percorsi significativi. Cose cominciate fuori possono continuare dentro e al contrario qualcosa intrapreso dentro, trova nuovo impulso e stimolo fuori: quella terra dove è tanto piacevole lasciare segni e tracce diventa argilla per scoprire modi nuovi di incidere; la sabbia si colora in tante sfumature per disegnare mandala; diversi materiali naturali possono essere proposti e utilizzati per curiosi collages o come superfici da dipingere o ricalcare.
Diverse zone del giardino si prestano a essere utilizzare molto bene come veri laboratori all’aperto: uno spiazzo pianeggiante, una piazzola, un marciapiede possono essere dedicati al disegno con gessi colorati sull’asfalto, come fanno i “madonnari” artisti di strada. Anche i muri o altre strutture verticali possono ospitare grandi fogli da dipingere o colorati murales, che sono molto più di semplici “scarabocchi lasciati sui muri”.
E se qualcuno non vuole proprio perdere le tracce del suo lavoro?
Si scatta una fotografia prima che la pioggia e il vento lo cancelli.
I più piccoli, in queste occasioni, si lasciano affascinare dall'intraprendenza dei più grandi che, calati nel ruolo di maestri, insegnano loro a "scrivere". E i piccoli imparano, non tanto a scrivere, perché c'è tempo per questo, ma a condividere le cose e a fare insieme.
Ci sono altri modi di disegnare molto amati dai bambini, che trovano nel giardino un luogo privilegiato. Senza fogli, senza pennarelli o pennelli. Con la terra al posto della carta, con il rametto o un sasso appuntito al posto della matita. Suscita curiosità questo modo di disegnare: invece di mettere si toglie, si incide, si graffia.
Talvolta il disegno nasce dal caso, guardando un’impronta lasciata sulla terra o un segno tracciato con le dita sulla polvere, poi diventa scoperta di alcuni e ben presto patrimonio comune. Qualche bambino contorna poi il proprio graffio con un segno più deciso, come una cornice che delimita il “suo” spazio.
Sono spunti preziosi che gli insegnanti colgono nel quotidiano lavoro con i bambini e traducono in percorsi significativi. Cose cominciate fuori possono continuare dentro e al contrario qualcosa intrapreso dentro, trova nuovo impulso e stimolo fuori: quella terra dove è tanto piacevole lasciare segni e tracce diventa argilla per scoprire modi nuovi di incidere; la sabbia si colora in tante sfumature per disegnare mandala; diversi materiali naturali possono essere proposti e utilizzati per curiosi collages o come superfici da dipingere o ricalcare.
Diverse zone del giardino si prestano a essere utilizzare molto bene come veri laboratori all’aperto: uno spiazzo pianeggiante, una piazzola, un marciapiede possono essere dedicati al disegno con gessi colorati sull’asfalto, come fanno i “madonnari” artisti di strada. Anche i muri o altre strutture verticali possono ospitare grandi fogli da dipingere o colorati murales, che sono molto più di semplici “scarabocchi lasciati sui muri”.
E se qualcuno non vuole proprio perdere le tracce del suo lavoro?
Si scatta una fotografia prima che la pioggia e il vento lo cancelli.
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